I VERBALI della Comunità Pastorale

19esimo incontro 5 giugno 2023

L’anno duemilaventitre, il giorno cinque del mese di giugno, alle ore 21.00, presso la Casa Parrocchiale, previa convocazione inviata per via telematica in data 23 maggio (ALL. “A”), si è svolto il diciannovesimo incontro del Consiglio Pastorale della Comunità “Maria SS. Regina dei Martiri” nominato per il quinquennio 2019-2023.

 

Risultano presenti:

Don Carlo (Presidente), don Andrea e don Guido;

Casiraghi Maurizio (Presidente Azione Cattolica);

Bertarini Tiziana, Casiraghi Daniela, Lerico Antonia, Maggioni Paolo, Merli Giorgio, Motta Rosanna,  Redaelli Fabiola e Remigi Alice.

 

Risultano assenti giustificati: Brambilla Angelo, Comi Federica e Miatto Giorgio.

 

All’ordine del giorno, su invito della Diocesi, una verifica del percorso compiuto dal Consiglio negli anni scorsi.

 Ai Consiglieri, per ottimizzare i tempi della discussione era stato chiesto di predisporre un breve testo scritto. Di seguito si riportano ampi stralci dei testi pervenuti prima della riunione.

 "Il percorso dell'attuale CPCP è stato condizionato negli anni centrali dall'emergenza COVID che ha imposto una revisione delle attività parrocchiali. Un dialogo aperto, anche se a volte un po' faticoso, ha comunque permesso in più occasioni di riprogrammare funzioni, Celebrazioni pasquali, benedizioni natalizie, attività oratoriane festive ed estive, adottando misure precise ed efficaci nel rispetto di quanto indicato a più riprese dagli organismi della Curia. Questo aspetto ha occupato una parte considerevole dei nostri incontri.

Un ulteriore delicato momento è stato vissuto in occasione  del trasferimento di don Emanuele, quando sembrava non esserci alcuna possibilità di avere un sacerdote o diacono in sostituzione. Il Parroco ha mostrato tutta la sua preoccupazione e incertezza, ci ha invitati a farci carico del problema ottenendo ampia disponibilità di aiuto da parte dei Consiglieri. Poi, come dono inaspettato, è arrivato don Andrea.

La valutazione e verifica periodica ci ha portato in più occasioni, con ampie e vivaci discussioni, a rilevare una certa indifferenza nei confronti di  momenti fondamentali della vita della comunità cristiana. Si avverte una costante difficoltà di trasmissione della fede che richiede un impegno mirato al recupero del valore della presenza di Cristo in mezzo a noi, attraverso proposte concrete e vivaci che aiutino a riscoprire la missionarietà. Interessanti a questo proposito le risposte date ai questionari del Gruppo Barnaba.

A mio parere si deve continuare a lavorare con un'attenzione particolare alla vita quotidiana, cercando di raggiungere il cuore dei fedeli con proposte ed iniziative vicine ai bisogni della gente, nella semplicità e con la gioia che ci deve far sentire uniti e solidali”

 

“Ho vissuto un'esperienza che mi ha arricchito sul piano spirituale e relazionale.

Confrontarmi con la mia comunità mi ha dato modo di toccare con mano le necessità e le risorse della mia realtà pastorale.

Le scelte del CPP sono state una risposta efficace alle esigenze di una realtà ecclesiale che cerca di essere a servizio della comunità dovendo fare i conti con la limitatezza di risorse.” 

 

“Ho provato a vivere questo mandato con uno spirito di servizio e cercando di imparare da chi aveva più esperienza di me. La cosa a cui ho sempre tenuto è stato il confronto con i parrocchiani della comunità, che dal mio punto di vista non hanno una visione chiara di cosa è il consiglio pastorale e di cosa avviene durante i nostri incontri, visione che io per prima avevo distorta prima di entrarci a tutti gli effetti. Penso che l’esperienza abbia ampliato il mio sguardo sui molti temi che la comunità pastorale ogni giorno affronta e questo è stato motivo di crescita, oltre al confronto naturalmente. 

Dal mio punto di vista la mancanza più grossa è stata ridurre spesso gli incontri alla compilazione di agende, appuntamenti, calendari, orari ecc., senza approfondire e confrontarci su come la proposta cristiana possa realmente entrare e fare la differenza nei bisogni, nei dubbi e nelle domande della vita di tutti. In questo senso credo che l’orientamento della vita della comunità rischi di rimanere solo in superficie.

Non penso si possa dire Consiglio Pastorale e Consiglio Affari Economici  abbiano lavorato insieme, né formalmente, né fuori dalle sedi ufficiali. Nei quattro anni della mia esperienza di consiglio pastorale, l’unico incontro che abbiamo avuto insieme è stato quello dello scorso aprile, incontro che ho apprezzato e che mi auguro di ripetere in futuro. Per ciò che riguarda la Diaconia, personalmente mi sento di dire che il grosso del lavoro (di consiglio e condivisione delle informazioni per lo più) avveniva all’interno degli appuntamenti del consiglio pastorale. Per come l’ho vissuta io, avrei avuto piacere ad approfondire e coltivare il rapporto con la Diaconia e con gli altri consiglieri, anche al di fuori delle occasioni formali, occasioni in cui a volte ho avuto l’impressione di mettere solo il timbro su decisioni già prese.”

 

“Ho vissuto il CP come situazione normale, poco stimolante. Non ha inciso più di tanto nel modificare le mie scelte: alcune condivise, altre meno sentite.

IL problema delle Messe forse è stato quello più sentito per le conseguenze che ha comportato. In genere, a mio parere, si sono introdotte Messe marginali in certe circostanze che non hanno futuro (Corpus Domini e Ascensione ad esempio). Inoltre è mancata la capacità di una revisione più puntuale. La proposta del vescovo “Kyrie Alleluia, Amen” ha avuto uno spazio secondo me insignificante.

Riguardo al rapporto con il Consiglio Affari Economici personalmente ci ho  ricavato poco, perché sarebbe necessario una conoscenza più approfondita di certe scelte economiche che io non ho, né ho gli strumenti e forse neanche il desiderio di avere. Un’idea generale è che io starei attento alla malattia del mattone con il futuro che ci aspetta per non costruire ‘cattedrali’ in un futuro deserto. Riguardo alla diaconia mi sembra che l’incidenza del Consiglio Pastorale sia stata minima.”

 

“Ho vissuto la mia presenza come una possibilità offertami dal Signore di cercare di fare qualcosa di utile per la mia comunità negli anni che mi restano, rendendomi conto che per tanto tempo sono stato quasi un estraneo. Credo che non ci siamo occupati abbastanza del problema dell'istruzione religiosa, dai bambini agli adulti; e della difesa, nei confronti di un mondo aggressivamente ostile, della morale sessuale e della famiglia cattolica.”

 

A partire questi spunti di riflessione si è sviluppato un ampio dibattito al quale hanno partecipato attivamente tutti i Consiglieri che hanno sostanzialmente ripreso e approfondito gli argomenti sopraesposti.

 

È stata sottolineata inoltre la scarsa conoscenza interpersonale tra i Consiglieri, le cui occasioni di incontro si sono sostanzialmente limitate alle riunioni programmate per il Consiglio, e la necessità di prevedere una più puntuale disanima di alcune problematiche riguardanti la vita della comunità quali, ad esempio, la vita degli Oratori.

 

Nell’ultimo anno di operatività del Consiglio si auspica l’individuazione, il conseguente approfondimento e le proposte operative riguardo alle tematiche più urgenti e importanti tra le quali si individuano l’Iniziazione cristiana, attraverso un percorso che coinvolga sempre più le famiglia, e la Catechesi per gli adulti.

 

La seduta viene chiusa alle ore 22.30.

 

Di quanto sopra viene redatto il presente verbale che, letto e approvato, viene sottoscritto come segue:

 

 

IL PRESIDENTE                                                           IL SEGRETARIO                                                            

Don Carlo Pirotta                                                                               Merli Giorgio                                                      

 

 

 

 

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