IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

Risultati immagini per Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore

Is 4,2-5; Sal 23; Eb 2,5-15; Lc 19,28-38

DOMENICA 9 DICEMBRE

Ogni fede fondata sul sentimento e non sulla roccia, che è Cristo Gesù e la sua Parola, dura per il solo istante in cui nasce nel cuore. Questa fede è in tutto simile alla Parola che cade sulla strada, o sul terreno sassoso, o tra le spine. È anche simile all’erba dei tetti. La mattina è rigogliosa. La sera non c’è più, perché è stata divorata dal sole. San Paolo dona agli Efesini delle regole ferree perché la loro fede rimanga stabile in eterno.

Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all’errore. Al contrario, agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo. Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità. Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, accecati nella loro mente, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro e della durezza del loro cuore. Così, diventati insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza e, insaziabili, commettono ogni sorta di impurità. Ma voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità. Perciò, bando alla menzogna e dite ciascuno la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri. Adiratevi, ma non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date spazio al diavolo. Chi rubava non rubi più, anzi lavori operando il bene con le proprie mani, per poter condividere con chi si trova nel bisogno. Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che possano servire per un’opportuna edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo (Ef 4,11-32).

Gesù entra in Gerusalemme cavalcando un puledro d’asina e tutto il popolo lo acclama suo Messia. Si riconosce in Lui l’Inviato del Signore. Lo si proclama benedetto. Perché poi durante il processo il popolo non lo acclama più? Perché la sua fede era fondata sul sentimento di un istante. In un secondo essa è nata, in un secondo essa è morta.

Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”». Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto.3Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».

Chiediamoci: la nostra missione costruisce la fede sul sentimento di un istante o sulla solida roccia della Parola del Signore? Su incontri dove si vive di esteriorità, o sul duro e rigido Vangelo di Cristo Signore? Gesù per fondare la fede dei suoi discepoli dedicò tre anni della sua vita e lo fece non solo con Parola, ma anche con segni, prodigi, miracoli. Alla fine venne lo scandalo della croce e fu lasciato solo. Dopo la risurrezione dovette aprire loro la mente all’intelligenza delle Scritture. Opera complessa, la fede!

Madre di Dio, Angeli, Santi, mandate maestri perseveranti che ci educhino nella fede. 

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