IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Ger 3,6-12; Sal 29; Zc 1,7-17; Mt 12,14-21

MARTEDÌ 27 NOVEMBRE

Non c’è conoscenza vera di Dio, se non c’è conoscenza vera di Gesù. È Gesù che attesta che ogni Parola di Dio è purissima verità. In Lui infatti dalla prima Parola di Dio proferita nella Genesi al serpente ad ogni altra pronunciata nei successivi secoli, tutte si sono compiute. Nessuna rimane da compiere. Mentre farisei e scribi tengono consiglio per farlo morire, l’Evangelista Matteo, nello Spirito Santo, riportando la profezia di Isaia, rivela che Gesù non è solo il Benefattore compassionevole, umile, mite, del suo popolo. Lui è stato mandato da Dio per portare la sua luce ad ogni popolo. Lui viene per rivelare ad ogni uomo l’amore vero, di salvezza del suo Dio. Gesù non è venuto da se stesso, ma da Dio. Decidendo la sua morte, scribi e farisei decidono che Dio non debba governare su di essi. Loro non hanno bisogno di alcun Dio. La loro superbia li porta a rinnegare il loro Signore, Salvatore, Colui nel cui nome essi decidono di uccidere il suo Inviato, il suo Cristo, il suo Salvatore potente.

Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l’alito a quanti camminano su di essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre. Io sono il Signore: questo è il mio nome; non cederò la mia gloria ad altri, né il mio onore agli idoli. I primi fatti, ecco, sono avvenuti e i nuovi io preannuncio; prima che spuntino, ve li faccio sentire» (Is 42,1-9).

Oggi in nome di Dio non stiamo noi commettendo lo stesso peccato? In nome di Dio non abbiamo stabilito che Cristo non serve a Dio? Se Dio ha mandato Cristo e lo ha costituito Messia, Salvatore, Redentore dei popoli e delle nazioni, se lo ha costituito suo unico Mediatore universale tra Lui e l’umanità, possiamo noi in suo nome, con la sua autorità, dichiarare Gesù non più necessario, non più Redentore, non più Cristo, non più Salvatore? Non parlo del mondo, ma dei suoi discepoli. Se Gesù è il solo che toglie il peccato del mondo e lo toglie in Lui, con Lui, per Lui, possiamo noi sostenere che ogni uomo toglie il peccato dal suo corpo senza Cristo o che Dio glielo tolga. Almeno dovremmo confessare che tra il dettato evangelico, di purissima rivelazione, e i nostri pensieri la distanza è infinita. Essa si compone più che di miliardi di anni luce. Tra il Gesù della Scrittura e il Gesù dei cristiani non vi è più nessun punto di incontro. Siamo in due mondi separati e distinti. Il Vangelo cammina per se stesso. I cristiani camminano per la loro strada. Poi ci si appella a Dio per credere in un nuovo Dio.

Allora i farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce. Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le nazioni.

Si possono oggi avvicinare i due mondo? Anzi si può convertire il mondo dei cristiani al mondo del Vangelo? Per grazia di Dio tutto è possibile. Ma questa grazia va invocata. Se il Signore non interviene con tutta la potenza del suo Santo Spirito, sarà difficile la conversione e l’abisso aumenterà ancora di più. Infatti ogni giorno che passa si scava un fossato ancora più profondo. Siamo giunti alla perfetta separazione tra le cose eterne e quelle della terra. Delle cose eterne non ci si deve più preoccupare. Al momento della morte saranno date a tutti. Oggi ci si deve preoccupare solo di materia.

Madre di Dio, Angeli, Santi, intercedete perché il Signore venga con potenza. 

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