IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Ger 2,1-9; Sal 13; Am 5,10-15; Mt 9,9-13

MERCOLEDÌ 21 NOVEMBRE

Se tutto l’Antico Testamento è un invito alla conversione e a ritornare nella Legge dell’Alleanza, se il Dio di Abramo è il Signore lento all’ira, ma ricco di misericordia e di perdono per coloro che si pentono, si convertono, ritornano ad obbedire alla sua Legge, perché i farisei si scandalizzano perché peccatori e pubblicani si accostano a Cristo Gesù per sentire da Lui una parola di perdono e di speranza? La differenza è data dal cuore. Cristo abita nel cuore del Padre, parla dal cuore del Padre, dal cuore della Legge, della Profezia, della Verità eterna. I farisei parlano dal cuore di peccato. Il cuore di Dio è purissima verità di perdono, compassione. Lui attende per fare grazia al peccatore pentito. Lui vive per mostrare tutta la potenza del suo perdono che salva.

Poiché così dice il Signore Dio, il Santo d’Israele: «Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza». Ma voi non avete voluto, anzi avete detto: «No, noi fuggiremo su cavalli». Ebbene, fuggite! «Cavalcheremo su destrieri veloci». Ebbene, più veloci saranno i vostri inseguitori. Mille saranno come uno solo di fronte alla minaccia di un altro, per la minaccia di cinque vi darete alla fuga, finché resti di voi qualcosa come un palo sulla cima di un monte e come un’asta sopra una collina. Eppure il Signore aspetta con fiducia per farvi grazia, per questo sorge per avere pietà di voi, perché un Dio giusto è il Signore; beati coloro che sperano in lui. Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme, tu non dovrai più piangere. A un tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta. Anche se il Signore ti darà il pane dell’afflizione e l’acqua della tribolazione, non si terrà più nascosto il tuo maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo maestro, i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: «Questa è la strada, percorretela», caso mai andiate a destra o a sinistra.

Considererai cose immonde le tue immagini ricoperte d’argento; i tuoi idoli rivestiti d’oro getterai via come un oggetto immondo. «Fuori!», tu dirai loro. Allora egli concederà la pioggia per il seme che avrai seminato nel terreno, e anche il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato. I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno biada saporita, ventilata con la pala e con il vaglio. Su ogni monte e su ogni colle elevato scorreranno canali e torrenti d’acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri. La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, come la luce di sette giorni, quando il Signore curerà la piaga del suo popolo e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse. Ecco il nome del Signore venire da lontano, ardente è la sua ira e gravoso il suo divampare; le sue labbra traboccano sdegno, la sua lingua è come un fuoco divorante. Il suo soffio è come un torrente che straripa, che giunge fino al collo, per vagliare i popoli con il vaglio distruttore e per mettere alle mascelle dei popoli una briglia che porta a rovina. Voi innalzerete il vostro canto come nella notte in cui si celebra una festa; avrete la gioia nel cuore come chi parte al suono del flauto, per recarsi al monte del Signore, alla roccia d’Israele (Is, 30,15-29).

Dio aspetta per fare grazia. I farisei attendono per condannare e giudicare non solo il peccatore che chiede perdono, ma anche colui che annunzia loro la grande misericordia del Padre e la sua volontà di riconciliarsi con tutti i peccatori della terra.

Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Ieri i farisei non erano nel cuore del Padre perché negavano la sua misericordia e il perdono. Oggi i cristiani non sono nel cuore né del Padre né di Cristo Signore, perché negano la sua giustizia e la fedeltà alla sua Parola. Ieri si teneva lontano il peccatore dalla misericordia. Oggi lo si tiene lontano dalla giustizia. Gli si annunzia la salvezza eterna, senza alcuna conversione e senza ritorno nell’obbedienza al Vangelo. Ieri lo si induceva alla disperazione, oggi al peccato contro lo Spirito Santo.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano parli sempre dal cuore di Cristo Gesù.

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