IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Ger 1,11-19; Sal 101; Am 1,1-2; 3,1-2; Mt 7,21-29

MARTEDÌ 20 NOVEMBRE

Gesù termina il Discorso della Montagna rivelando ai suoi discepoli che dal tempo per giungere all’eternità vi sono due vie e due porte: una via e una porta larga che conduce nella perdizione eterna. Una via e una porta stretta e angusta che introduce nella beatitudine eterna. Lui chiede ai suoi discepoli di percorrere la via che conduce alla vita. Per questo dovranno guardarsi da ogni falso profeta. Chi è il falso profeta? Colui che viene e al posto della purissima Parola di Gesù ne dona un’altra che è però di falsità, menzogna, inganno. Falsi profeti oggi sono tutti coloro che stanno dichiarando il Vangelo non più verità che porta alla luce eterna, perché essa è data a tutti. Sono anche coloro che dicono che Dio è solo misericordia e che nessuna condanna eterna esiste. Nell’eternità vi è solo Paradiso e gioia senza fine. L’inferno non esiste.

Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano! Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete (Mt 7,13-20).

La Parola di Gesù è verità eterna. Chi entra nel regno del Padre suo? Chi fa la sua volontà. Chi obbedisce ai suoi Comandamenti. Chi vive la sua Legge. Ci salva l’obbedienza a Dio, non il fare cose che vengono dal nostro cuore. Anche se si compiono opere evangeliche, ma non si vive il Vangelo, non si entra nel regno eterno. Un prete può anche celebrare mille Sante Messe al giorno, duemila battesimi, centomila confessioni, mille altre cose. Se non vive il Vangelo non entra nel regno eterno del Padre. Non ha obbedito alla sua Parola, non ha ascoltato la sua voce. Ogni opera buona deve essere vissuta dal Vangelo, secondo il Vangelo, in piena obbedienza ad esso. Non si è nel Vangelo, si è fuori della via che porta al Paradiso. Ma oggi nessuno più crede in questa Parola di Gesù. Tutti ormai sono convinti che la benedizione eterna è data a chiunque. Mai Dio permetterà che una sua creatura finisca nella perdizione eterna. Eppure la Parola di Gesù è senza alcuna ambiguità. Essa è luce purissima di verità. Senza indossare la veste del Vangelo, non si entra nei cieli santi. La via della disobbedienza alla Parola conduce nelle tenebre eterne.

Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

Non ha futuro di gloria eterna la casa costruita sulla sabbia dei pensieri dell’uomo. Questa casa va in rovina al primo soffio di vento o alle prime gocce di pioggia. Ha invece stabilità eterna la casa edificata sulla roccia della Parola del Signore. Questa casa, anche se avvolta da tutti i diavoli dell’inferno, mai andrà in rovina. Essa sfida i secoli e diviene casa eterna. Se il cristiano mettesse questa verità nel cuore, la sua vita di certo cambierebbe e con essa la vita del mondo si modificherebbe. Ma lui non crede.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano creda nella Parola di Cristo Gesù. 

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