IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Ap 22,6-13; Sal 62; Mt 25,31-46

VENERDÌ 16 NOVEMBRE

Per il cristiano non è sufficiente fare un’opera di bene per essere salvato. Lui il bene non deve farlo dalla natura di peccato, falsità, morte, inganno, menzogna, ingiustizia, cattiveria, malvagità. A lui è chiesto un bene diverso. Il bene che lui dovrà operare sulla terra è il frutto non solo della sua natura santificata e resa partecipe della natura divina, ma anche il suo bene deve essere il frutto di ogni dono soprannaturale a lui conferito dallo Spirito Santo. Il bene di un cresimato è differente dal bene del battezzato e il bene di un presbitero è diverso dal bene di un vescovo. Per ogni sacramento che si riceve, per ogni carisma di cui siamo arricchiti, bisogna che venga prodotto un bene corrispondente. È sommamente deleterio fondare la vita cristiana solo su questo racconto del giudizio finale. Il racconto serve a dire al discepolo di Gesù che una fede senza le opere è morta e non conduce nel regno eterno di Dio. Non si interpreta il Vangelo a partire da questo solo racconto. Si interpreta il racconto a partire da tutto il Vangelo. Ora la Parola di Gesù lo dice: la profezia non salva, i miracoli non salvano, neanche scacciare i demòni salva. La salvezza viene dall’opera che è il frutto dell’obbedienza a tutto il Discorso della Montagna, a tutta la Parola di Dio e di Gesù. Ma questo racconto serve anche a rivelarci la verità di ogni Parola proferita da Gesù. Se mentre era in vita ha detto che dalla disobbedienza non si entra nel suo regno, ora che è nell’eternità non ha modificato la verità della sua Parola. La verità detta mentre era sulla terra è la stessa verità che ora governa Lui nel cielo. Non vi è alcun passaggio dalla rigidità e severità evangelica ad una bontà e misericordia ora che è nei cieli santi. Verità di prima verità di dopo, verità del tempo verità dell’eternità.

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Oggi, contrariamente a quanto insegna il Vangelo, si manifesta e si parla di un Dio che ha cancellato ogni traccia delle antiche verità contenute nella Scrittura. Il Dio annunziato oggi è cieco, muto, senza alcuna verità, privo di ogni regola di giustizia. È un Dio che serve solo a riparare tutti i frutti delle iniquità degli uomini. Prima l’uomo distrugge l’umanità e poi si chiede a Dio la pace. L’uomo fa della terra un deserto e il Signore deve intervenire per produrre frutti di bene. L’uomo si abbandona ad ogni cattiveria e malvagità e Dio gli serve per portare lui nel suo cielo eterno. Il racconto del giudizio finale ci rivela invece che Dio e Cristo sono gli stessi ieri, oggi, sempre. La sua Parola è immutabile per i secoli eterni. Chi crede in questa verità si salva. Chi non crede si perde. Chi dice che questa Parola di Gesù è falsa è lui un falso profeta e per questo sarà strappato da Libro della vita. Oggi il Dio del cristiano è un idolo muto.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano creda nella verità eterna della Parola. 

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