IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Ap 21,9-14; Sal 44; Mt 24,45-51

MARTEDÌ 13 NOVEMBRE

Il servo fidato e prudente è ogni discepolo di Gesù, chiamato a provvedere il cibo ai domestici della sua casa. Ogni cristiano ha ricevuto dallo Spirito Santo un ministero particolare, unico, vivendo il quale deve servire sia il corpo di Cristo che quanti non sono corpo di Cristo. Il corpo di Cristo va servito perché cresca di santità in santità. Quanti non sono corpo di Cristo vanno serviti con il cibo della Parola perché si convertano e anche loro, ricevendo il battesimo, diventino vero corpo del Signore. Ogni servizio del cristiano, particolare per ognuno, deve abbracciare sempre sia il corpo di Cristo che il mondo. Al corpo di Cristo va dato ciò che appartiene al corpo di Cristo e al mondo ciò che appartiene al mondo. San Paolo dice che Lui si è fatto tutto a tutti per guadagnare qualcuno a Cristo. Ma non per questo ha mai trascurato il corpo di Cristo.

Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: mi sono fatto come Giudeo per i Giudei, per guadagnare i Giudei. Per coloro che sono sotto la Legge – pur non essendo io sotto la Legge – mi sono fatto come uno che è sotto la Legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la Legge. Per coloro che non hanno Legge – pur non essendo io senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo – mi sono fatto come uno che è senza Legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono senza Legge. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io. Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato (1Cor 9,19-27).

Quando il Signore verrà dovrà trovare il cristiano impegnato in questo duplice servizio. Lo dovrà trovare attento servitore della Chiesa e attento servitore di quanti ancora non sono corpo di Cristo, perché attraverso il suo servizio lo possa divenire. Il servizio del cristiano sempre dovrà essere svolto a beneficio del corpo di Cristo, perché cresca in santità, evangelizzazione, conoscenza e anche in numero, con l’aggregazione di nuovi membri. Dobbiamo confessare che oggi questo servizio verso il corpo di Cristo nella duplice finalità è stato devastato dall’iceberg della profanità e della mondanità. La santità la si sta dichiarando non più necessaria e anche l’aggregazione di nuovi membri la si è definita opera non più vivibile in un mondo che è multi-religioso, essendo ogni religione via di salvezza nel tempo e nell’eternità. Questa non fede sta consumando, lacerando, svuotando la Chiesa. Si confonde il proselitismo fine a se stesso con la missione evangelizzatrice per l’annunzio e la conversione a Cristo.

Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti.

Quando il Signore verrà, trovandoci in questa ubriacatura di immoralità e di perdita della fede in ogni sua Parola, potrà accoglierci nel suo regno eterno? La risposta di Gesù è fin troppo chiara. Il padrone del servo arriverà in un giorno in cui lui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti. Chi ha ancora un minimo di onestà intellettuale deve confessare che il Vangelo non dice quello che noi diciamo. Non si tratta di differenze nei dettagli, ma di vera contrapposizione, vero contrasto. È lo stesso contrasto che regna tra le tenebre e la luce, tra il giorno e la notte.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano creda nella purezza del Vangelo. 

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