IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Ap 17,7-14; Sal 75; Gv 12,44-50

MARTEDÌ 6 NOVEMBRE

Per ogni uomo di Dio giunge il momento di esaminare la sua coscienza non solo dinanzi al Signore che lo ha chiamato e inviato, ma anche dinanzi agli uomini. Ogni uomo ha diritto di sapere che da lui non è stato ingannato. Anche Gesù, poiché vero uomo nel vero Dio e vero Dio nel vero uomo, prima di concludere la sua vita pubblica, confessa dinanzi ai Giudei che Lui nella Parola del Padre suo non solo non ha messo nulla di suo, ma anche che ha detto la Parola così come il Padre l’ha fatta giungere al suo orecchio. Gesù così si rivela vero profeta del Padre. Dopo questa solenne testimonianza di fedeltà, ognuno è responsabile della sua fede e della sua incredulità. Si compie per tutti la Parola di Dio detta da Mosè e l’altra proferita da Ezechiele.

Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”. Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”. Forse potresti dire nel tuo cuore: “Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detto?”. l profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha detta il Signore. Il profeta l’ha detta per presunzione. Non devi aver paura di lui (Dt 18,15-22).

Al termine di quei sette giorni mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: “Tu morirai!”, e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu avverti il malvagio ed egli non si converte dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato. Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette il male, io porrò un inciampo davanti a lui ed egli morirà. Se tu non l’avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate, ma della morte di lui domanderò conto a te. Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato» (Ez 3,16-21).

Fino alla consumazione rimane vera questa profezia. Ora però la missione di far risuonare integra e pura la Parola di Gesù spetta a tutti i membri del suo corpo, ognuno con una sua speciale responsabilità. Anche per essi vale la Parola di Dio. Se essi non diranno la Parola così come essa risuona dal cuore di Cristo, saranno responsabili di ogni uomo che si perde. Dio li terrà colpevoli di ogni anima dannata per loro colpa.

Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Alla fine del tempo la coscienza di Cristo deve essere coscienza di ogni membro del suo corpo. Dal Papa all’ultimo battezzato, tutti devono attestare la loro purissima fede in ogni Parola del Vangelo. Essendo profeti del Dio vivente, chi per il sacramento del battesimo, chi per quello della cresima e chi per quello dell’ordine sacro, sono obbligati alla più alta fedeltà alla Parola del Signore. Di ogni alterazione fatta nel Vangelo essi saranno responsabili in eterno. La fedeltà è vita eterna. L’infedeltà è morte eterna.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni profeta di Cristo sia fedele al suo Vangelo. 

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