IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

Risultati immagini per Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!

Is 56,3-7; Sal 23; Ef 2,11-22; Lc 14,1a.15-24

 DOMENICA 4 NOVEMBRE

Nel regno dei cieli si entra per invito. Chi deve invitare? Il Padre ha mandato il Figlio suo, nella potenza dello Spirito Santo, per invitare ogni uomo. Dopo la sua gloriosa ascensione al cielo, chi deve invitare è ogni membro del suo corpo. Ognuno deve però invitare dal sacramento ricevuto e dalla particolare vocazione e missione affidatagli dallo Spirito Santo. Il battezzato deve invitare manifestando ad ogni uomo la bellezza del suo essere nuova creatura in Cristo Gesù. Ogni uomo deve vedere in lui la magnificenza della partecipazione della natura divina a Lui fatta dal Padre per Cristo nello Spirito Santo. Se lui non mostra bellezza e magnificenza dell’opera di Cristo nel suo corpo, nessuno per lui verrà invitato nel regno dei cieli. Ma se lui non invita, neanche lui parteciperà al banchetto eterno. Attesta di non essere vero figlio di Dio. Il cresimato deve mostrare ad ogni uomo la ricchezza di verità, grazia, santità, giustizia, pace, gioia, amore prodotta in Lui dallo Spirito Santo ricevuto nella pienezza dei suoi doni. Se lui si rivela al mondo stolto, insipiente, ignorante delle cose di Dio, privo del timore del Signore, debole e schiavo del mondo, carente del vero amore, neanche per lui qualcuno potrà mai entrare nel banchetto della vita eterna. Il cresimato è obbligato a mostrare l’infinita differenza tra chi è condotto dallo Spirito e chi invece è schiavo della carne. L’uomo deve essere l’uomo della gioia, dell’amore, della pace, dell’unità.

Chi si nutre del corpo di Cristo nell’Eucaristia deve chiamare creando ogni giorno carità spirituale e materiale per la salvezza e la redenzione di ogni uomo. Come Cristo è vissuto per attrarre al Padre ogni uomo. Così chi mangia Cristo deve vivere per attrarre a Cristo ogni suo fratello. Lo attrae servendolo dalle profondità dell’amore crocifisso di Gesù Signore. Se l’Eucaristia non attrae a Cristo, non converte a Lui, essa è ricevuta male. Se poi la si riceve per sigillare la nostra non appartenenza a Cristo, perché siamo nel peccato, allora la esponiamo al sacrilegio. Ogni Eucaristia ricevuta deve essere un fuoco di amore che si accende nel mondo per attrarre a Cristo più che il roveto ardente e più che il vento impetuoso che attrasse dinanzi agli Apostoli tutti gli abitanti di Gerusalemme il giorno di Pentecoste. Chi riceve il sacramento della penitenza deve chiamare al convito eterno, manifestando al mondo la gioia che produce nel cuore il perdono ricevuto. Nulla è più efficace dell’annunzio del perdono, manifestando i frutti di esso nel nostro cuore. Se si esce dal sacramento tristi o si ritorna a peccare per noi nessuno sarà attratto e la sala rimane vuota per l’eternità.

Un sabato si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare Uno dei commensali, avendo udito questo, gli disse: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

Il diacono attrae manifestando tutta la potenza della carità di Cristo, carità spirituale e carità materiale. Il presbitero chiama celebrando con dignità e verità i divini misteri, predicando il Vangelo nella sua più alta purezza, non inquinandolo mai con pensieri della terra. Il vescovo chiama colmando i cuori di Spirito Santo e conservandoli nella santità più alta della Parola di Cristo Gesù. Il papa chiama confermando nella verità di Gesù tutto il suo corpo. Il profeta ricordando la Parola del Signore oggi. Il Maestro insegnando secondo verità la dottrina della Chiesa. Ognuno chiama dall’obbedienza alla nuova natura creata in lui dallo Spirito Santo. Chi non chiama è vecchio di natura.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano attragga ogni uomo a Cristo Gesù.

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