IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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2Mac 12,43-46; Sal 129; 1Cor 15,51-57; Gv 5,21-29

VENERDÌ 2 NOVEMBRE

Il Salmista vuole sapere chi nel domani eterno abiterà nella tenda del Signore. La risposta è immediata. Abiterà domani nella tenda chi oggi abita nella Legge.

Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sulla tua santa montagna? Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se ha giurato a proprio danno, mantiene la parola; non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre (Sal 15 (14) 1-5).

Anche a Gesù un Dottore della Legge e un notabile ricco chiedono cosa devono fare per ereditare la vita eterna. Anche Gesù risponde con immediatezza. La vita eterna sarà data in dono a quanti osservano i Comandamenti secondo le divine disposizioni.

Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai» (Lc 10,25-28).

Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli rispose: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre». Costui disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla giovinezza». Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; e vieni! Seguimi!». Ma quello, udite queste parole, divenne assai triste perché era molto ricco. Quando Gesù lo vide così triste, disse: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio. È più facile infatti per un cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio!». Quelli che ascoltavano dissero: «E chi può essere salvato?». Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio» (Lc 18,18-27).

Il bene che conduce alla risurrezione di vita non è quello che l’uomo pensa sia bene. Oggi bene è l’aborto, il divorzio, l’eutanasia, il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Bene è ogni peccato impuro contro natura. Bene è la violazione di molti comandamenti. Questo bene secondo l’uomo non conduce alla risurrezione di vita, bensì ad una risurrezione di condanna eterna. Il bene deve essere quello stabilito dal Signore. È scritto nelle fibre del suo essere che esso necessariamente dovrà corrispondere a quello scritto sulle Tavole di pietra e portato a compimento da Gesù con la sua Legge della Montagna. Il bene è stabilito dal Signore, mai dall’uomo.

Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.

Oggi l’uomo si è costituito legislatore unico sia del bene che del male, della giustizia e dell’ingiustizia, della verità e della falsità. Mai la coscienza potrà stabilire ciò che è bene e ciò che è male. Essa non ha il potere di legiferare, bensì solo di attuare quanto è stato legiferato da Dio, in Cristo, nello Spirito Santo. Ma oggi neanche più si pone il problema del bene e del male in ordine alla vita eterna. Si dice che essa è data a tutti.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il pensiero dell’uomo non annulli quello di Dio. 

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