Dt 26,1-11; Sal 96; Eb 11,1-2.8-9.23-29; Lc 5,1-11
SABATO 27 OTTOBRE
Quando gli uomini di Dio non credono nella Parola che il Signore rivolge loro, la Parola rimane inefficace. La storia non viene modificata. Nessuna fede potrà mai nascere. Mosè ricevette una Parola da parte del Signore. Dubito per un decimo di secondo. Poi credette. Per questo dubbio di un attimo, non entro nella Terra Promessa. Tutto nell’uomo di Dio si compie per la fede nella Parola. Senza la sua fede è il nulla.
Mancava l’acqua per la comunità: ci fu un assembramento contro Mosè e contro Aronne. Il popolo ebbe una lite con Mosè, dicendo: «Magari fossimo morti quando morirono i nostri fratelli davanti al Signore! Perché avete condotto l’assemblea del Signore in questo deserto per far morire noi e il nostro bestiame? E perché ci avete fatto uscire dall’Egitto per condurci in questo luogo inospitale? Non è un luogo dove si possa seminare, non ci sono fichi, non vigne, non melograni, e non c’è acqua da bere». Allora Mosè e Aronne si allontanarono dall’assemblea per recarsi all’ingresso della tenda del convegno; si prostrarono con la faccia a terra e la gloria del Signore apparve loro. Il Signore parlò a Mosè dicendo: «Prendi il bastone; tu e tuo fratello Aronne convocate la comunità e parlate alla roccia sotto i loro occhi, ed essa darà la sua acqua; tu farai uscire per loro l’acqua dalla roccia e darai da bere alla comunità e al loro bestiame». Mosè dunque prese il bastone che era davanti al Signore, come il Signore gli aveva ordinato. Mosè e Aronne radunarono l’assemblea davanti alla roccia e Mosè disse loro: «Ascoltate, o ribelli: vi faremo noi forse uscire acqua da questa roccia?». Mosè alzò la mano, percosse la roccia con il bastone due volte e ne uscì acqua in abbondanza; ne bevvero la comunità e il bestiame. Ma il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Poiché non avete creduto in me, in modo che manifestassi la mia santità agli occhi degli Israeliti, voi non introdurrete quest’assemblea nella terra che io le do». Queste sono le acque di Merìba, dove gli Israeliti litigarono con il Signore e dove egli si dimostrò santo in mezzo a loro (Num 20,2-13).
Pietro ascolta una Parola di Gesù. Su di essa imposta il suo lavoro, nonostante durante la notte nulla avesse preso. Per la fede nella Parola del Maestro, la pesca è stata abbondantissima. Le reti quasi si squarciavano. Parola, obbedienza, frutti.
Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Ora una riflessione s’impone. Se la Parola di Dio era tutto per gli uomini dell’Antico Testamento, se la Parola di Gesù – e per Parola di Gesù si intende tutto il Vangelo – è tutta per gli uomini del Nuovo Testamento, perché oggi pensiamo di edificare il regno di Dio, omettendo di obbedire alla Parola? Non solo alla Parola non si obbedisce, la si sta riducendo tutta a menzogna, a parola inefficace, non buona per il nostro tempo. Così operando, altro non facciamo che separarci da Cristo. Separati da Lui è il fallimento totale. Ogni uomo può mettere alla prova il Signore: Prenda tutto il Vangelo, viva tutto il Vangelo, annunzi dal Vangelo tutto il Vangelo, se poi non produce alcun frutto di vita eterna, allora è giustificato dal rinnegare il Vangelo, ad una condizione però: che prima lo abbia vissuto in ogni sua Parola, senza tralasciarne alcuna. Una sola Parola di Gesù tralasciata e la prova risulterà falsa. Non ha gettato le reti sulla Parola di Gesù. La Parola di Gesù non è una frase di Vangelo, ma tutto il Vangelo, secondo la verità posta in esso dallo Spirito Santo e da Lui spiegata al cuore umile e mite giorno per giorno.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano sia di vera fede in tutto il Vangelo.