26,1-2.4.7-8; 54,12-14a; Sal 67; 1Cor 3,9-17; Gv 10,22-30
DOMENICA 21 OTTOBRE
I Giudei si professano esperti, sapienti conoscitori della Legge e dei Profeti. Quando si conoscono la Legge e i Profeti non c’è bisogno che uno renda testimonianza su se stesso. È sufficiente che si confronti la vita di una persona e si saprà all’istante se è nella Legge e nei Profeti. Non vi è alcun bisogno che qualcuno dica che lui è cristiano. È sufficiente ascoltare una sola parola, vedere un solo suo gesto, e se è vero cristiano si rivelerà. Gesù lo ha detto. Dai frutti si riconosce l’albero. Le opere rivelano la natura di un uomo. Se si vuole appurare se Gesù sia o meno il Cristo di Dio, basta prendere la Legge, i Profeti, i Salmi, confrontare le profezie con la sua vita e la verità verrà fuori. Quando Giovanni il Battista manda i suoi messi per interrogarlo, Gesù non dice chi Lui è. Dice ai messi di riferire a Giovanni ciò che essi stavano vedendo e ascoltando.
Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». (Mt 11,2-6).
I Giudei invece, con i loro scribi e farisei, pur di non confessare la verità di Cristo Signore giungevano a dichiarare che i suoi miracoli erano frutto di una sua collaborazione con Beelzebùl, il principe dei demòni. Questa è l’accusa più infamante, distruttiva e devastante. Per Gesù questo è vero peccato contro lo Spirito Santo, perché è volontà satanica di distruggerlo nella sua verità divina, eterna, umana, di salvezza. Questo peccato, senza il ritorno nella salvezza, è già morte eterna.
In quel tempo fu portato a Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. Tutta la folla era sbalordita e diceva: «Che non sia costui il figlio di Davide?». Ma i farisei, udendo questo, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni». Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. Ora, se Satana scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? E se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Come può uno entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega? Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro (Mt 12,22-32).
Dinanzi ad un’opera si può anche essere incerti. Ma dinanzi ad una moltitudine di opere che attestano il compimento di ogni Parola della Scrittura non si può dubitare. Chi dubita attesta che il suo cuore è impuro. È questo il motivo per cui i Giudei non sono pecore di Gesù. Sono dal cuore impuro e perverso. Le pecore sono di cuore semplice, mite, umile. Sanno vedere Dio in ogni sua manifestazione.
Ricorreva allora a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Gesù può dire che Lui e il padre sono una cosa sola, perché l’onnipotenza del Padre e la sua Parola sono in Lui senza alcuna differenza. Le sue opere sono tutte le Padre.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci di cuore puro, umile, casto, mite, obbediente.