IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Tt 1,10-2,1; Sal 42; Lc 22,67-70

MARTEDÌ 16 OTTOBRE

Daniele, profeta del Dio vivente, vede salire dalla terra verso un Vegliardo uno simile ad un figlio d’uomo. A lui il Vegliardo conferisce potere e regno eterno, rivestendolo di gloria e dignità divina. È un figlio d’uomo, ma agisce ed opera come Dio. Tutto ciò che è di Dio è suo. È come se Dio si spogliasse del suo potere per darlo a quest’uomo. È una visione carica di mistero. Sappiamo però che Gesù sempre parla di sé presentandosi come il Figlio dell’uomo. Altri titoli li evita perché fortemente politicizzati.

Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto (Dn 7,9-10.13-14).

Per Gesù è la croce la scala per salire fino al Padre per essere esaltato sopra ogni creatura. L’Apocalisse vede nell’Agnello Immolato il Figlio dell’uomo, al quale viene consegnato il libro sigillato della storia. Dio mette nelle mani dell’Agnello ogni potere, gloria, benedizione, regno. È con la gloriosa risurrezione di Gesù che la profezia si compie, diviene realtà. Ora Lui è il solo Signore dell’universo e dell’intera storia.

E vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo. Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli». Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra». E vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: «L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione (Ap ,1-14).

Quando Gesù dichiara o attesta che Lui è il Figlio dell’uomo seduto alla destra del Padre, quanti sono nel sinedrio traducono la rivelazione, chiedendogli se Lui fosse veramente il Figlio di Dio, il suo Messia. Lui risponde in modo affermativo. Avete capito bene. Dite bene. Io lo sono. Io sono il Cristo di Dio. Fu subito accusato di bestemmia e condannato. Sulla croce può essere anche ritenuto un bestemmiatore. Ma Lui risorge.

E gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono».

La risurrezione attesta che ogni Parola di Gesù precedentemente da Lui detta è purissima verità. Gesù è veramente il Figlio dell’uomo e realmente il Figlio di Dio.

Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci una purissima fede in ogni Parola di Cristo Signore. 

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