IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Dt 16,13-17; Sal 98; Rm 12,3-8; Gv 15,12-17

SABATO 6 OTTOBRE

Amare Dio, nell’Antico Testamento, era obbedire con piena e immutata fedeltà alla Legge del Signore. Dio si ama ascoltandolo e obbedendogli. Lui comanda e l’uomo esegue. Dio dice e l’uomo fa. Si ascolta la Legge, si obbedisce alla Legge, si ama.

Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo. Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do? (Dt 4, 1-8).

Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore, vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica, perché tu tema il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni. Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte (Dt 6.1-9).

Applichiamo ora questa regola antica a Cristo Gesù. Al posto del Signore Dio, inseriamo Lui. Ascolta, discepolo. Gesù è il tuo unico Dio, il tuo unico Signore, il tuo unico Salvatore e Redentore. Tu amerai Gesù, tuo unico Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze. Tu amerai il suo Comandamento con tutto te stesso, con il dono della tua vita. Tu amerai il suo Vangelo senza deviare né a destra e né a sinistra. Al suo Vangelo tu nulla aggiungerai e nulla toglierai. Obbedirai alla sua Parola secondo la verità posta in essa dallo Spirito Santo, nella quale lui ti guiderà giorno per giorno. Chi vuole amare Gesù deve consacrare la sua vita ad ascoltare il suo cuore, fino ad intuire nello Spirito Santo ogni suo desiderio. Una verità va però subito annunziata. Gesù chiede ai suoi discepoli che la sua Legge d’amore prima che verso ogni altro vada vissuta verso gli altri suoi discepoli. Solo amando gli altri discepoli ognuno potrà amare quanti non sono discepoli. Se non si amano i discepoli, nessun altro si potrà amare secondo la verità dell’amore di Cristo Signore. È verità eterna.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Se nella comunità cristiana si è estranei gli uni agli altri, nessuno pensi che potrà amare quanti non sono discepoli. L’amore verso i discepoli è forza, luce, grazia per amare gli altri. Non si amano i discepoli, nessun altro si può amare nel rispetto della Legge di Gesù. Siamo già fuori dalla sua Legge. Nessuno potrà amare secondo la Legge se è già fuori dalla Legge. Ama secondo Cristo il discepolo che ama l’altro discepolo. Un discepolo che disprezza il discepolo, mai potrà amare gli altri.

Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci la perfetta obbedienza al Comandamento di Gesù. 

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