IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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2Tm 2,8-15; Sal 93; Lc 20,45-47

VENERDÌ 5 OTTOBRE

Gesù vuole che i suoi discepoli si guardino dagli scribi. Perché questo ammonimento così perentorio? Ci si deve guardare perché loro hanno trasformato la “religione di Dio, del Padre” in una religione a servizio della loro falsità e menzogna. In essa nessuna verità riguardante il Signore e l’uomo è rimasta nella sua purezza. Ogni cosa è stata trasformata dalla loro mente e adattata alla misura del loro cuore concupiscente. Basta leggere alcune frasi di Gesù su di loro e si comprenderà la gravità delle loro falsità.

Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Ecco, io mando a voi profeti, sapienti e scribi: di questi, alcuni li ucciderete e crocifiggerete, altri li flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sulla terra, dal sangue di Abele il giusto fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. In verità io vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione (Cfr. Mt 23,1-39).

Possono domani i discepoli di Gesù trasformare “la religione della salvezza e della redenzione, la religione che toglie il peccato del mondo”, in religione a servizio del peccato, del vizio, dell’ipocrisia, della stoltezza, dell’insipienza, in religione giustificatrice di ogni trasgressione dei Comandamenti e della Parola del Vangelo? Se questo dovesse accadere, essa non sarebbe più la religione del Padre suo, ma quella del cuore dell’uomo. Ognuno è obbligato a vigilare perché questo mai accada. Si entrerebbe in un vortice di falsità e di menzogna che non servirebbe all’uomo. A che servirebbe l’Eucaristia, la Penitenza, il Battesimo, gli altri sacramenti se possiamo convivere con il peccato e se alla fine andremo tutti nel regno della beatitudine?

Mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dagli scribi, che vogliono passeggiare in lunghe vesti e si compiacciono di essere salutati nelle piazze, di avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti; divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».

L’ammonimento di Gesù non vale per gli scribi del suo tempo. Vale per ogni tempo e ogni luogo. Vale per ogni suo discepolo, chiamato a stare lontano da tutti coloro che trasformano la religione della santità in religione di peccato. Se noi diciamo che il peccato oggettivamente non esiste, allora dobbiamo dire che l’adulterio non esiste, così come anche l’omicidio, il suicidio, l’aborto, la falsa testimonianza, l’idolatria, la superstizione, la bestemmia e ogni altra trasgressione della Legge del Signore. Se possiamo vivere con il peccato possiamo vivere con tutte queste nefandezze e abomini. L’obbligo di guardarsi dagli scribi è universale, imperituro, personale.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che la religione della vita non sia religione della morte.

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