Sof 2,3a-d;3,12-13a.16a-b.17a-b.20a-c; Sal 56; Gal 6,14-18; Mt 11,25-30
GIOVEDÌ 4 OTTOBRE
Il giogo che Gesù rivela essere dolce altro non è se non il Discorso della Montagna. Se per Gesù la sua Legge è dolce, leggera, soave, perché noi diciamo che è rigida? Questa differenza di valutazione attesta che vi sono due menti, due cuori, due discernimenti, ma anche due Spirito Santo. Il primo è quello di Gesù che dice leggera la sua Legge. Il secondo è il nostro che la proclama rigida. Evidentemente qualcosa non funziona in noi dal momento che la Legge di Cristo è stata leggera per i martiri e i confessori della fede e per milioni e milioni di uomini e donne che hanno consacrato la loro vita ad una obbedienza perfetta ad essa. Cosa allora non va o non funziona in noi? Gesù parla dalla sua obbedienza perfetta che è senza peccato. Parla da un corpo sotto il governo di se stesso nel pieno possesso di ogni virtù. Parla da un’anima santa, che ogni giorno cresceva in sapienza e grazia. Parla dal cuore del Padre suo. Noi invece non parliamo né dal cuore di Cristo, né dello Spirito Santo, né del Padre e neanche dalla purezza e santità del nostro corpo, portato interamente nella Legge. A noi quasi sempre si applicano bene le parole del Salmo: noi parliamo dal peccato.
Oracolo del peccato nel cuore del malvagio: non c’è paura di Dio davanti ai suoi occhi; perché egli s’illude con se stesso, davanti ai suoi occhi, nel non trovare la sua colpa e odiarla. Le sue parole sono cattiveria e inganno, rifiuta di capire, di compiere il bene. Trama cattiveria nel suo letto, si ostina su vie non buone, non respinge il male. Signore, il tuo amore è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi, la tua giustizia è come le più alte montagne, il tuo giudizio come l’abisso profondo: uomini e bestie tu salvi, Signore. Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali, si saziano dell’abbondanza della tua casa: tu li disseti al torrente delle tue delizie. È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce. Riversa il tuo amore su chi ti riconosce, la tua giustizia sui retti di cuore. Non mi raggiunga il piede dei superbi e non mi scacci la mano dei malvagi. Ecco, sono caduti i malfattori: abbattuti, non possono rialzarsi (Sal 36 (35) 1-13).
Se siamo nella carne parliamo dalla carne. Se siamo nello Spirito, parliamo dallo Spirito. La verità della grazia e del peccato non appartiene alla carne, ma allo Spirito. Chi vuole parlare secondo verità, deve passare dalla carne allo Spirito e più si addentra nello Spirito e più parlerà dallo Spirito. Tutte le falsità che oggi si annunziano contro la Parola rivelano che parliamo dalla carne. D’altronde Gesù lo ha detto: chi è nato dalla carne è carne. Chi è nato dallo Spirito è Spirito. Dallo Spirito si deve nascere ogni giorno. Ogni giorno dobbiamo immergerci nello Spirito e nascere da Lui. Se uno vuole sapere se è nello Spirito o nella carne, gli è sufficiente osservare le parole che escono dalla bocca. Gesù dice che la natura cattiva, il cuore impuro non possono pronunciare parole vere. La natura falsa produce parole false. La natura spirituale dice parole secondo la verità del Vangelo e della retta fede. Tutto è dalla natura.
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Chi vuole essere ristorato da Gesù deve entrare nella sua Parola, nella sua Legge. Ogni grazia è data quando l’uomo è nella Parola, nella Legge. Se si esce dalla Parola e dalla Legge, Gesù non può più consolare e l’uomo rimane nella sua stanchezza e oppressione. Oggi l’uomo, poiché senza Cristo, è molto stanco. Si sente oppresso in ogni cosa. Oppressione e stanchezza sfociano in ogni violenza. Le moderne psicologie sono senza efficacia. Sono costrette ad osservare, ma sono senza rimedi efficaci. Senza Cristo Gesù non c’è vita. Possiamo anche togliere Cristo dalla storia. Ognuno sappia però che, se si toglie Cristo dalla terra, si toglie la vita. La vita è Cristo.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che passiamo dalla carne allo Spirito Santo.