IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Ap 11,19-12,12; Sal 137; Col 1,13-20: Gv 1,47-51

SABATO 29 SETTEMBRE

Quanto Gesù dice di sé, trova un esplicito riferimento alla scala di Giacobbe. È una visione unica e irripetibile nella storia. La scala rivela la possibilità di scendere e di salire. Senza di essa non si scende e non si sale. Di conseguenza non c’è comunione tra il cielo e la terra, tra Dio e gli uomini, tra il soprannaturale e il naturale.

Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese là una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco, il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre, e il Dio di Isacco. A te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato. La tua discendenza sarà innumerevole come la polvere della terra; perciò ti espanderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte le famiglie della terra. Ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questa terra, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto». Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. Questa pietra, che io ho eretto come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai, io ti offrirò la decima» (Gen 28,10-22).

Cristo Gesù è la sola scala attraverso la quale dalla terra gli Angeli salgono fino al cielo e dal cielo discendono fino alla terra. Viene così ribaltata tutta l’antica rivelazione, secondo la quale gli Angeli non avevano bisogno di alcuna scala per compiere le opere assegnate loro da Dio. Dio li inviava ed essi operavano secondo il comando ricevuto. Con Cristo Gesù tutto si ribalta. Oggi e sempre, nel tempo e nell’eternità, il Padre nulla ha mai fatto, nulla mai farà, se non per Cristo, in Cristo, con Cristo. Non vi è autonomia né del Padre né dello Spirito Santo, né degli Angeli né di altra creatura, anche se santissima. Tutto nei cieli e sulla terra deve venire in Cristo, con Cristo, per Cristo. Se il Padre tutto opera per Cristo, in Lui e con Lui, nessun Angelo del cielo potrà mai agire contro di Lui, senza di Lui. Tutto è sottomesso a Gesù Signore. Questa verità mette in grande evidenza quanto stolta, insensata, falsa sia la teoria del Dio unico da adorare da parte di tutti i popoli. Chi toglie Cristo dal mistero della salvezza, si trova con il vuoto assoluto. Perde Dio, lo Spirito Santo, gli Angeli, i Santi del cielo. Tra cielo e terra e tra terra e cielo non vi è più alcuna comunione. La separazione è in ogni cosa.

Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Oggi urge rimettere, ricollocare Cristo Gesù al suo posto. Non è un posto che gli ha conferito la Chiesa e neanche viene da una qualche autorità umana del passato. Il suo posto è dall’eternità senza tempo. Prima del tempo Lui è nel cuore di Dio. Nel tempo Lui è il Mediatore unico nella creazione. Tutto è stato fatto per Lui e in vista di Lui. Nel Tempo Lui è il solo Redentore e Salvatore, la grazia e la verità, la luce e la vita di ogni uomo. Tutta la verità del Padre che è verità anche dell’uomo viene a noi dalla verità di Cristo nella sua verità. Il Padre ci fa veri nella verità del Figlio suo e ci fa luce nella sua luce, per la sua luce. Se togliamo la scala, non c’è più alcuna comunione.

Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a rimettere Cristo nel posto assegnatogli da Dio. 

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