IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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At 1,12-14; Sal 18; Ef 1,3-14; Mt 9,9-17

VENERDÌ 21 SETTEMBRE

Se leggiamo tutto l’Antico Testamento noteremo che esso è fatto da un solo grido. È il grido di Dio che invita il suo popolo alla conversione. Anzi esso è l’opera di Dio che tutto opera in vista della salvezza dell’umanità. Il Signore svela il peccato, ma per invitare alla conversione, al pentimento, per il ritorno nell’obbedienza alla sua Legge. Il profeta cui fa riferimento Gesù è Osea, il profeta dal possente invito alla conversione.

“Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza. Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra”. Che dovrò fare per te, Èfraim, che dovrò fare per te, Giuda? Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce. Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti. Ma essi come Adamo hanno violato l’alleanza; ecco, così mi hanno tradito. Gàlaad è una città di malfattori, macchiata di sangue. Come banditi in agguato una ciurma di sacerdoti assale e uccide sulla strada di Sichem, commette scelleratezze. Orribili cose ho visto a Betel; là si è prostituito Èfraim, si è reso immondo Israele. Anche a te, Giuda, io riserbo una mietitura, quando ristabilirò la sorte del mio popolo (Os 6,1-11).

Dobbiamo constatare che tra il pensiero di Dio e quello degli scribi e farisei non vi è solo una qualche discordanza, vi è la stessa differenza che regna tra il giorno e la notte, la luce e le tenebre, la verità e la falsità, l’obbedienza e la disobbedienza. Il Signore vuole la salvezza e loro la perdizione del peccatore. Il Signore chiede la conversione e loro chiudono le porte del regno. Il Signore desidera l’obbedienza e loro sigillano i cuori nella disobbedienza. Il Signore è creatore di speranza, loro invece sono artefici di disperazione. Essi sono abili nel chiudere il regno di Dio ad ogni uomo. Il loro non è però un peccato di ignoranza, ma di malvagità e di cattiveria. Lo attesta il fatto che essi crocifiggono la Luce vera venuta per illuminare ogni uomo. Ogni uomo non è il falso giusto che è lo scriba e il fariseo. Ogni uomo è l’intera umanità che giace sotto la coltre del peccato. Gesù è l’Agnello che toglie il peccato del mondo.

Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Allora gli si avvicinarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Da notare è la divina intelligenza di Gesù, in Lui sempre dono attuale dello Spirito Santo. Lui sa che con scribi e farisei e con quanti sono già programmati nella loro tradizioni religiose è impossibile un qualsiasi dialogo di chiarificazione e di illuminazione fondato sulla verità e sulla volontà del Padre suo. Acquieta il loro spirito con una parabola, che essi potranno leggere anche dal loro cuore senza per questo entrare nella verità di essa. Così Gesù può portare a compimento la missione che il Padre gli ha affidato senza alcun impedimento o limitazione. Nel Vangelo Gesù sempre pone ogni attenzione a porre in salvo la verità della missione che l Padre gli ha affidata.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il cristiano abbia a cuore la verità della missione. 

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