IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

Risultati immagini per san giovanni crisostomo

1Pt 4,1-11; Sal 72; Lc 17,11-19

GIOVEDÌ 13 SETTEMBRE

Nell’Antico Testamento il sacerdote aveva ricevuto da Dio il mandato di definire ciò che era lebbra da ciò che lebbra non era. Ma era sua missione anche constatare la guarigione, fare il rito di espiazione e riammettere nella comunità colui che risultava guarito dal suo male. La legislazione del Levitico era dettagliata e minuziosa. Ogni momento sia della malattia che della sua purificazione era rigorosamente codificato. Al povero non si chiedeva quanto al ricco in ordine al rito di espiazione.

Se quel tale è povero e non ha mezzi sufficienti, prenderà un agnello come sacrificio di riparazione da offrire con il rito di elevazione, per compiere l’espiazione per lui, e un decimo di efa di fior di farina impastata con olio, come oblazione, e un log di olio. Prenderà anche due tortore o due colombi, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il sacrificio per il peccato e l’altro per l’olocausto. L’ottavo giorno porterà per la sua purificazione queste cose al sacerdote, all’ingresso della tenda del convegno, davanti al Signore. Il sacerdote prenderà l’agnello del sacrificio di riparazione e il log d’olio e li presenterà con il rito di elevazione davanti al Signore. Poi scannerà l’agnello del sacrificio di riparazione, prenderà del sangue della vittima di riparazione e lo metterà sul lobo dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della mano destra e sull’alluce del piede destro. Il sacerdote si verserà un po’ dell’olio sulla palma della mano sinistra. Con il dito della sua destra spruzzerà sette volte l’olio che tiene nella palma sinistra davanti al Signore. Poi porrà un po’ d’olio che tiene nella palma sul lobo dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della mano destra e sull’alluce del piede destro, sul luogo dove ha messo il sangue della vittima per il sacrificio di riparazione. Il resto dell’olio che ha nella palma, il sacerdote lo verserà sul capo di colui che si purifica, per compiere il rito espiatorio per lui davanti al Signore. Poi sacrificherà una delle tortore o uno dei due colombi, che ha potuto procurarsi; delle vittime che ha in mano, una l’offrirà come sacrificio per il peccato e l’altra come olocausto, insieme con l’oblazione. Il sacerdote compirà il rito espiatorio davanti al Signore per colui che si deve purificare. Questa è la legge relativa a colui che è affetto da piaga di lebbra e non ha mezzi per conseguire la sua purificazione» (Lev 14,21-32

Dieci lebbrosi chiedono a Gesù di essere guariti e Lui li manda a presentarsi al sacerdote. L’obbedienza alla Legge di Mosè nel Signore è perfetta. Lui ha la missione di guarire, sanare, mondare dalla malattia. Il sacerdote ha il mandato di compiere il rito di espiazione. Gesù obbedisce alla Legge. I dieci lebbrosi obbediscono a Gesù. Mentre si recano dal sacerdote, vengono guariti. Nove proseguono il cammino verso il sacerdote. Uno ritorna indietro a ringrazia Dio per mezzo di Cristo Gesù. In cosa hanno mancato circa la verità gli altri nove? Nel non rispetto delle priorità o anche nelle omissioni circa le priorità da osservare. Si riceve una grazia. La prima priorità va data al ringraziamento. Prima di ogni cosa va ringraziato, benedetto, lodato il Signore. Chi deve ringraziare e benedire il Signore? Colui che ha ricevuto il miracolo ma anche colui attraverso il quale il miracolo è stato compiuto. I nove lebbrosi avrebbero dovuto prima recarsi da Gesù. Lodare con Lui il Signore. Dare a Gesù la notizia della loro guarigione perché Lui lodasse e benedicesse il Padre. Celebrata la benedizione e la lode del Signore secondo perfetta giustizia, si può adempiere ogni prescrizione della Legge.

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Il ringraziamento, la lode, la benedizione del Signore nostro Dio è la prima cosa che sempre va fatta. Poi viene ogni altra cosa. Al Signore va il primo posto nella mente e nel cuore, nelle intenzioni e nelle opere. Lui mai deve essere messo al secondo posto. Prima viene l’onore diretto del Signore, poi quello indiretto con la Legge.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che al Signore sia sempre dato il primo posto. 

ULTIME NEWS

RICERCA NEL SITO

Search