IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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1Pt 3,1-7; Sal 23; Lc 17,1.3a

LUNEDÌ 10 SETTEMBRE

Scandalo è violazione operata pubblicamente nella Legge del Signore e nel Vangelo di Cristo Gesù, sia in parole che in opere. Ogni trasgressione pubblica dei Comandamenti e del Vangelo è scandalo. Ogni pensiero contro la volontà rivelata del Signore diffuso in qualsiasi modo è scandalo. Ogni Comandamento produce un suo particolare scandalo. Ogni Parola di Gesù ne produce un altro. Vi è lo scandalo da noi direttamente operato. Vi è quello subito. Vi è anche lo scandalo dei piccoli nella fede. Ogni forma di scandalo va evitata. È obbligo di ogni discepolo di Gesù conservarsi puro da questo grave peccato che ogni giorno riempie l’inferno di anime. Una regola santa che ci aiuta ad evitare ogni scandalo è agire sempre non dalla scienza della nostra coscienza, non dalla nostra dottrina sul bene e sul male, ma dalla coscienza dei nostri fratelli, ancora piccoli e deboli nella fede. Essi vanno aiutati nella crescita e per la loro salvezza, se si deve rinunziare ad ogni cosa, è giusto che si rinunzi. Altro scandalo denunziato da Paolo è la coerenza nella nostra vita evangelica. Se una cosa è santa, è santa per tutti. Non può essere santa per alcuni e peccato per altri.

Riguardo alle carni sacrificate agli idoli, so che tutti ne abbiamo conoscenza. Ma la conoscenza riempie di orgoglio, mentre l’amore edifica. Se qualcuno crede di conoscere qualcosa, non ha ancora imparato come bisogna conoscere. Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto. Riguardo dunque al mangiare le carni sacrificate agli idoli, noi sappiamo che non esiste al mondo alcun idolo e che non c’è alcun dio, se non uno solo. In realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo che sulla terra – e difatti ci sono molti dèi e molti signori –, per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore, Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui.

Ma non tutti hanno la conoscenza; alcuni, fino ad ora abituati agli idoli, mangiano le carni come se fossero sacrificate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com’è, resta contaminata. Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio: se non ne mangiamo, non veniamo a mancare di qualcosa; se ne mangiamo, non ne abbiamo un vantaggio. Badate però che questa vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli. Se uno infatti vede te, che hai la conoscenza, stare a tavola in un tempio di idoli, la coscienza di quest’uomo debole non sarà forse spinta a mangiare le carni sacrificate agli idoli? Ed ecco, per la tua conoscenza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello (1Cor 8,1-13).

Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?» (Cfr. Gal 2,1-14).

Ecco la regola che dona Paolo e che è infallibile: qualsiasi cosa che allontana noi o per noi allontana qualsiasi altro dalla purezza del Vangelo va evitata. Anche la cosa più santa non deve essere fatta, se sappiamo che un nostro fratello si potrebbe scandalizzare. La nostra scienza dovrà essere sempre governata dalla carità.

Disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!

È giusto dire che oggi non solo lo scandalo è lo strumento per cancellare la Parola di Gesù dalla nostra terra, si vuole anche abolire la Parola di Gesù come unica Legge di verità, giustizia, carità. Si è deciso che il pensiero di peccato dell’uomo venga dichiarato stile, forma, legge per ogni uomo. Così agendo, si dichiara ogni trasgressione e ogni scandalo diritto dell’uomo. Tutti gli abomini sono un diritto.

Madre di Dio, Angeli, Santi, liberateci da questo diluvio universale che è lo scandalo. 

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