IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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1Gv 1,1-10; Sal 96; Rm 10,8c-15; Gv 21,19c-24

GIOVEDÌ 27 DICEMBRE

La vita di ogni uomo è un mistero nascosto nel cuore del Padre fin d’eternità. Nessuno immagina quanto sia orrendo il peccato di quanti uccidono un uomo appena concepito e di tutti coloro che si ergono a signori della vita degli altri, sottoponendola ad ogni schiavitù sia psicologica, sia morale, sia spirituale, sia fisica, sia politica, sia economica, sia di qualsiasi altro genere. Ogni uomo, se vuole essere vero uomo, deve porre la sua vita a servizio della vita dei fratelli. Il primo servizio alla vita è il rispetto della dignità di ogni vita. Oggi la malvagità dell’uomo e la sua idolatria, il suo odio contro Dio, si sono trasformati in odio contro l’uomo fino a desiderare, ideare, pensare, imporre la distruzione della stessa natura umana, nelle sue grandi e piccole verità, perché si vuole che essa non abbia più alcune legame, né nell’anima, né nello spirito, né nel corpo con l’Autore di essa. Per quest’odio i crimini contro la natura umana oggi neanche più si contano. Chi odia il suo Creatore potrà mai amare la sua creatura? Il rispetto vero sempre si trasforma in giustizia. Non si può rispettare l’uomo senza giustizia. Per noi giustizia ha un solo significato: osservare i Dieci Comandamenti senza mancare in nulla, né in poco e né in molto. Deve non c’è osservanza della Legge del Signore, mai ci potrà essere rispetto per l’uomo. La sua Legge è la sola regola vera del rispetto. Pensare ad un rispetto senza giustizia è solo inganno.

Dal rispetto necessariamente si deve passare all’amore e si ama in un solo modo: attraverso l’osservanza del Discorso della Montagna che regola ogni relazione dell’uomo con l’uomo e dell’uomo con Dio. Un cristiano che non è luce del mondo e non è sale della terra non ama l’uomo. Non lo ama perché non gli mostra tutta la bellezza della sua umanità che è contenuta nella Legge di Cristo Gesù. Non vi è stato mai nessun uomo e mai vi sarà nell’universo che possa indicare all’uomo una bellezza così alta dell’uomo. La bellezza, la verità, la santità dell’uomo è tutta rivelata nelle Parole di Gesù. Ma ancora questo non basta perché l’uomo possa amare l’uomo. Chi vuole amare l’uomo secondo verità lo dovrà amare avendo come solo modello Gesù Signore. L’esempio ce lo ha dato nella sua vita pubblica. Ha fatto a tutti solo il bene, ogni bene, sia per il corpo che per l’anima, sia per il tempo che per l’eternità. Ce lo ha anche dato nel cenacolo, quando si è chinato ed ha lavato i piedi ai suoi discepoli, Lui che è loro Dio, Signore, Creatore. Infine lo ha donato subendo la passione per crocifissione per riscattare l’umanità da ogni peccato commesso e da ogni pena ad essa dovuta per le sue colpe. Bellezza di rispetto e di amore più grande non esiste. Se leggiamo la nostra storia dinanzi a questa bellezza di umanità lasciataci da Gesù Signore dobbiamo confessare che i cristiani nulla hanno compreso di Lui. Nulla.

E, detto questo, aggiunse: «Seguimi». Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?». Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera.

Pietro è chiamato a seguire Gesù. Si incammina con Lui. Vede però venire dietro Giovanni e chiede a Cristo Signore: “Che ne sarà di lui?”. Gesù risponde che il mistero di Giovanni e suo mistero. Il suo mistero è nascosto nel cuore del Padre suo. Tu seguimi. Lascia che lui viva il suo mistero percorrendo la sua via. Gesù così ci insegna che per ognuno vi è una volontà del Padre cui obbedire. Ognuno deve sapere cosa il Padre vuole e disporsi, nello Spirito Santo, ad una obbedienza perfetta. Se l’altro deve fare altro, lasciamo che lo faccia. Noi non siamo padroni della vita dei fratelli. Il nostro amore inizia nel rispettare la volontà di Dio in ogni uomo. Non è tutto, ma è l’inizio.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il nostro rispetto sempre diventi giustizia e amore.

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