IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

Risultati immagini per l' umanità di dio. meditazioni sull'incarnazione - matta el meskin

Is 8,23b-9,6a; Sal 95; Eb 1,1-8a; Lc 2,1-14

MARTEDÌ 25 DICEMBRE

Non basta che Dio scenda nella storia, facendosi nostra storia e portando dalla storia la salvezza dell’intera storia. Occorre che il Dio che si è fatto nostra storia venga evangelizzato, rivelato, annunziato, spiegato. Il mistero va sempre illuminato. Ma chi può illuminarlo? Coloro che lo conoscono, che sono stati a loro volta illuminati. La conoscenza e l’illuminazione sempre devono partire di Dio, da Cristo Gesù, dallo Spirito Santo. Si riceve l’illuminazione dall’alto, si porta sulla terra, si illumina ogni uomo che vive su di essa. Gesù nasce in Betlemme. Di chi si serve il Signore per illuminare il mondo sulla nascita del Salvatore e Redentore dell’uomo? Il nostro Dio manda un suo Angelo ad illuminare alcuni pastori che fanno la guardia al loro gregge. Dopo essere stati illuminati, vengono mandati a Betlemme a vedere il mistero che Dio aveva fatto conoscere loro. Essi vi si recano e illuminano i presenti della verità che giace in quella mangiatoia. Quel Bambino è il loro Salvatore e Redentore, il loro Messia. In quel Bambino non solo si compie la profezia di Michea, ma anche ogni altra profezia sul Cristo di Dio. Senza i pastori, i presenti avrebbero visto solo un bambino.

Cristo Gesù muore in croce in obbedienza a tutte le profezie che lo annunziano come il Servo Sofferente del Signore. Il terzo giorno risuscita. Chi illumina i discepoli su un così grande mistero? Lui in persona. Prima appare a due discepoli, che, delusi e smarriti, avevano preso la via del ritorno a casa. Poi entra nel Cenacolo a porte chiuse e apre ai discepoli la mente donando loro la piena intelligenza delle Scritture. Nel Vangelo secondo Giovanni soffia su di loro, dona lo Spirito Santo e il potere di perdonare i peccati, costituendoli continuatori della sua missione. Gesù illumina i discepoli, perché siamo essi ad illuminare il mondo. Se essi non illuminano sul mistero di Cristo Gesù, secondo la pienezza della sua verità contenuta nelle Scritture Sante sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, Cristo Gesù è un crocifisso come tutti gli altri crocifissi e un uomo come tutti gli altri uomini. Se poi sono gli stessi discepoli, che non solo non illuminano più sulla purissima verità di Cristo Signore, ma oscurano la sua verità con false e bugiarde parole, solo per rispetto umano o per avere un po’ di gloria mondana effimera e ingannevole, allora questo è altissimo tradimento e rinnegamento non di Cristo Gesù, ma della loro vocazione e missione. Loro sono stati mandati nel mondo per illuminare ogni uomo sul mistero di Cristo, Redentore e Salvatore di tutti.

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

La missione di illuminazione, anche se a diverso titolo e con modalità sostanzialmente differenti, è di tutto il corpo di Cristo. Se uno viene meno, l’altro non è giustificato nella sua omissione o tradimento e rinnegamento. Ognuno per la sua parte deve illuminare sul mistero di Cristo Gesù. È obbligo che mai viene meno. L’omissione altrui e l’altrui tradimento, rinnegamento, falsificazione del mistero di Gesù mai potranno giustificare il nostro. Se non conosciamo Cristo dinanzi al mondo, Lui non ci riconoscerà nei cieli.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano confessi Cristo nella sua verità. 

ULTIME NEWS

RICERCA NEL SITO

Search