IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

Risultati immagini per Ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra

Rut 4,8-22; Sal 77; Est 9,1.20-32; Lc 2,1-5

SABATO 22 DICEMBRE

Nella storia del popolo del Signore sovente l’intervento dei re pagani è stato altamente determinante per la vita dei figli d’Israele. Sarebbe contro la verità della storia pensare che Dio, lo Spirito Santo, Cristo Signore agiscano in modo diretto nella storia di quanti hanno stretto con Lui un’alleanza che nell’obbedienza dona pace, benedizione, vita, mentre nella disobbedienza produce maledizione e morte. Questa verità si applica anche alla Chiesa. Per la sua purificazione, perché essa venga tirata su da ogni pozzo di morte nel quale essa cade per sua stoltezza, sempre il Signore si è servito dall’esterno. Come anticamente si serviva dall’interno con i suoi profeti e dall’esterno con i re delle nazioni, così anche oggi interviene dall’interno con i suoi santi e i suoi martiri e dall’esterno con pesanti e violente persecuzioni. Un passo del profeta Isaia e un altro della Lettera agli Ebrei possono aiutarci a comprendere il mistero.

Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «Io l’ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso. Io marcerò davanti a te; spianerò le asperità del terreno, spezzerò le porte di bronzo, romperò le spranghe di ferro. Ti consegnerò tesori nascosti e ricchezze ben celate, perché tu sappia che io sono il Signore, Dio d’Israele, che ti chiamo per nome. Per amore di Giacobbe, mio servo, e d’Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca. Io sono il Signore e non c’è alcun altro, fuori di me non c’è dio; ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci, perché sappiano dall’oriente e dall’occidente che non c’è nulla fuori di me. Io sono il Signore, non ce n’è altri. Io formo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e provoco la sciagura; io, il Signore, compio tutto questo (Is 45,1-7).

Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli: Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e percuote chiunque riconosce come figlio. È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Se invece non subite correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete illegittimi, non figli! Del resto noi abbiamo avuto come educatori i nostri padri terreni e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo perciò molto di più al Padre celeste, per avere la vita? Costoro infatti ci correggevano per pochi giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa per il nostro bene, allo scopo di farci partecipi della sua santità. Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati (Eb 12,4-11).

Secondo la profezia di Michea, il Messia dovrà nascerà in Betlemme. Maria e Giuseppe abitano a Nazaret, che è in Galilea. Il Signore non manda loro un Angelo ad avvertirli perché si rechino a Betlemme. Lo ordina loro attraverso un editto che viene da molto lontano e per di più da un re pagano. Per obbedienza ad una legge dell’uomo, Maria e Giuseppe si mettono in cammino e il Messia potrà nascere a Betlemme.

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.

Per l’Imperatore di Roma Gesù nasce a Betlemme. Si compie la profezia. Per il Governatore di Roma, Gesù muore trafitto sul Golgota. Si compie la profezia. Come la storia è entrata con potenza nella vita di Gesù, così essa entrerà con potenza nella nostra vita. Come Gesù si è sottomesso alla storia, così anche ogni suo discepolo dovrà sottomettersi. La ribellione alla storia è ribellione a Dio. Sempre il Signore ci chiede l’obbedienza alla storia, rimanendo però obbedienti alla sua Parola. Anzi l’obbedienza alla storia è per dare piena obbedienza alla sua Parola di salvezza.

Madre di Dio, Angeli, santi, fateci obbedire alla Parola per essere obbedienti alla storia. 

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