IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Ger 10,1-10; Sal 134; Zc 9,1-8; Mt 19,16-22

LUNEDÌ 10 DICEMBRE

Ogni uomo non è solo è chiamato all’obbedienza ai Comandamenti, ma anche a dare pienezza di verità alla sua fede, alla sua carità, alla sua speranza vivendole nella perfezione della prudenza, giustizia, fortezza, temperanza. Gesù per questa perfezione è venuto. Non solo. Lui anche ha mostrato dalla Croce al mondo come essa si vive.

Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli (Mt 7,17-20).

San Paolo insegna ai Romani che la perfezione si raggiunge camminando di fede in fede. La fede per Paolo è adesione alla Parola nello Spirito della verità e della Luce.

Io infatti non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: Il giusto per fede vivrà (Rm 1,16-17).

San Pietro rivela invece che la perfezione si raggiunge aggiungendo virtù a virtù, fino ad essere il nostro corpo, la nostra anima, il nostro spirito, vestiti di ognuna di esse.

La sua potenza divina ci ha donato tutto quello che è necessario per una vita vissuta santamente, grazie alla conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua potenza e gloria. Con questo egli ci ha donato i beni grandissimi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzo diventiate partecipi della natura divina, sfuggendo alla corruzione, che è nel mondo a causa della concupiscenza. Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità. Questi doni, presenti in voi e fatti crescere, non vi lasceranno inoperosi e senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. Chi invece non li possiede è cieco, incapace di vedere e di ricordare che è stato purificato dai suoi antichi peccati. Quindi, fratelli, cercate di rendere sempre più salda la vostra chiamata e la scelta che Dio ha fatto di voi. Se farete questo non cadrete mai. Così infatti vi sarà ampiamente aperto l’ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. Penso perciò di rammentarvi sempre queste cose, benché le sappiate e siate stabili nella verità che possedete. Io credo giusto, finché vivo in questa tenda, di tenervi desti con le mie esortazioni, sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo. E procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose (2Pt 1,3-15).

All’uomo che attesta che lui i Comandamenti li sta osservando fin dalla giovinezza, Gesù propone la perfezione della carità, della speranza, della fede. Lui rinunzia alla perfezione, perché il suo cuore è prigioniero delle sue ricchezza. Ma quando non si vuole passare alla successiva perfezione, non si rimane nella prima. Il rischio di perdere anche l’obbedienza ai Comandamenti è facile. Non c’è più salvezza.

Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

Chi vuole raggiungere la perfezione della fede deve puntare alla perfezione nella carità. Chi vuole la perfezione della carità deve acquisire la perfezione nella speranza.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci crescere di fede in fede e di virtù in virtù. 

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