IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Sir 50,1; 44,16 passim; 45,3 passim; Sal 88; Ef 3,2-11; Gv 9,40a; 10,11-16

VENERDÌ 7 DICEMBRE

La vita del gregge è dal Pastore, dal suo zelo, dal suo amore, dalla sua compassione, dalla sua luce, dalla sua sapienza e intelligenza, dalla sua volontà di fare belle le pecore che il Signore ha consegnato al suo cuore e alla sua anima. Quando una pecora è bella per il Signore? Quando essa assume non solo nell’anima, ma anche nel corpo l’essenza e la forma di Cristo Gesù. L’immagine più bella del pastore nell’Antico Testamento è quella che ci offre il profeta Isaia. Essa è rivelatrice del grande amore di Dio. È il Signore il Pastore del suo gregge. Lui si serve di uomini che vogliono lasciarsi colmare di tutto il suo amore da riversare poi sul gregge. Se il pastore si separa dal suo Dio, dal suo Pastore, sempre si separerà dalle pecore. Il gregge è di Dio e Lui sarà del gregge di Dio finché sarà del suo Dio nel corpo, nello spirito, nell’anima.

Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri» (Is 40,9-10).

Per Gesù l’amore del pastore è vero e visibile quando va in cerca delle pecora smarrita. Se riesce a trovarla, la sua gioia sarà grande. Se invece lui lascia che le sue pecore si smarriscano, senza preoccuparsi né darsi pena, allora è un cattivo pastore.

Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda (Mt 18,12-14).

San Pietro dona delle regole semplici, essenziali, che sempre riveleranno se il pastore è buon pastore, secondo il cuore di Cristo, o invece è un cattivo pastore.

Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce (1Pt 5,1-4).

Gesù, nel Capitolo X del Vangelo secondo Giovanni, offre se stesso come modello del vero Pastore. Qual è l’essenza di Cristo che dovrà essere essenza di ogni altro pastore in Lui, con Lui, per Lui? Gesù nutre le sue pecore con la sua carne, il suo sangue, la sua Parola, la sua verità, la sua luce. Lui dona la vita per la loro vita. Redenzione perfetta. Inoltre Gesù è venuto per radunare tutte le pecore perdute e smarrite del Padre. Si deve fare un solo ovile sotto un solo Pastore, mai più ovili e più pastori.

Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole: Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.

Il Pastore, per essere vero, deve rivestirsi Lui di Cristo e della sua carità crocifissa. Se lui diviene con Cristo un solo cuore, una sola anima, una sola volontà, una sola obbedienza, sarà Pastore alla maniera di Cristo. Ogni separazione, anche piccola, da Cristo, diventerà separazione dalle pecore. Più lui è in Cristo e più è vero Pastore.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni Pastore sia una cosa solo con Cristo. 

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