IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Is 45,1-8; Sal 125; Rm 9,1-5; Lc 7,18-28

DOMENICA 2 DICEMBRE

Dal Quarto Vangelo sappiamo che Giovanni il Battista per divina rivelazione non solo conosce che Gesù è il Cristo di Dio, mette anche in piena luce la sua missione che è quella dell’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo o del Servo Sofferente del Signore. In più lo presenta ai suoi discepoli come lo Sposo della sposa, mentre lui è solo l’amico dello Sposo che gioisce perché la sua missione è andata a buon fine. Per questo è giusto che Gesù cresca e che lui diminuisca. Ora la missione è tutta di Gesù. Perché allora lui gli manda alcuni dei suoi discepoli con una domanda così esplicita e chiara: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”. La risposta la possiamo trovare nella natura stessa del profeta. Il profeta è mandato da Dio per dire al suo popolo la sua Parola. Per manifestare e rivelare la sua volontà. Ma il profeta possiede anche la scienza di Dio dalla quale la Parola scaturisce e secondo la quale anche si compie? Se Dio gli rivela qualcosa, lui sa. Se Dio non glielo rivela, lui non sa. Il profeta non possiede la scienza di Dio e per questo anche lui deve chiedere al Signore luce per conoscere e sapienza e intelligenza per comprendere. Gesù risponde alla domanda in modo indiretto, attraverso gli eventi ai quali i mandati da Giovanni hanno assistito. La riposta è chiara ed esplicita così come è la domanda. Gesù è il Messia nella cui persona si compie tutto ciò che è scritto nella Legge, nei Profeti, nei Salmi. Non è il Messia secondo il pensiero degli uomini, ma secondo quanto Dio ha stabilito, deciso, profetizzato, scritto e contenuto nelle Scritture Sante. Tutta la Parola di Dio su di Lui si compirà. Questa è la testimonianza resa da Gesù a Giovanni. La scienza e la verità delle cose di Dio vanno chieste sempre a Dio, mai all’uomo.

Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutte queste cose. Chiamati quindi due di loro, Giovanni li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via. Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.

Questa verità vale anche per noi. Noi oggi conosciamo quanto leggiamo nella Scrittura? Le parole le leggiamo. La verità deve essere un dono perenne dello Spirito Santo. Come a Giovanni la scienza e la verità furono date per la sua umiltà, così anche a noi saranno date per la nostra umiltà. Se lui, il più grande nato da donna, il più grande profeta prima di Cristo, ha chiesto luce per comprendere, chi siamo noi per pensare che non abbiamo bisogno di alcuna luce, solo perché leggiamo la lettera del Vangelo o della Scrittura Santa? Anche per noi è necessario che ci rivestiamo ogni giorno di grande umiltà, ci mettiamo in ginocchio, e con preghiera ininterrotta chiediamo allo Spirito Santo che ci guidi a tutta la verità, introducendoci giorno dopo giorno nel mistero di Cristo Gesù, della sua luce, della sua Chiesa, della sua grazia, dei suoi sacramenti, della sua Legge. Se ci asteniamo da questa costante richiesta, la verità della Parola ci sfugge e i nostri giorni si consumano nella falsità e nell’illusione. La vanità della conoscenza ci consuma e le tenebre ci divorano. Con questa sua richiesta, Giovanni ci insegna la via della scienza delle cose di Dio. Come lo Spirito Santo ha risposto a lui per mezzo di Cristo. A noi risponderà per mezzo della Chiesa.

Madre di Dio, Angeli, Santi, rivestiteci di umiltà e giungeremo alla pienezza della verità. 

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