IL VANGELO DEL GIORNO

Comunità Pastorale Maria SS Regina dei Martiri. Lomaniga, Maresso, Missaglia Arcidiocesi di Milano

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Nm 6,22-27; Sal 66; Fil 2,5-11; Lc 2,18-21

MARTEDÌ 1 GENNAIO

La Meditazione è attività dell’uomo saggio che scava nella Parola del Signore al fine di giungere fino al cuore della sua verità, dalla quale è la salvezza per ogni uomo. Un uomo che non scava nella Parola, come si scava per i tesori, rimarrà sempre in superficie e a poco a poco si distaccherà da essa consegnandosi alla falsità. Non solo il saggio scava nella Parola, frequenta anche coloro che hanno già scavato e che continuano a scavare. Il saggio logora i gradini della casa dove abita la sapienza.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte. È come albero piantato lungo corsi d’acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene. Non così, non così i malvagi, ma come pula che il vento disperde; perciò non si alzeranno i malvagi nel giudizio né i peccatori nell’assemblea dei giusti, poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina (Sal 1,1-6).

Figlio, sin dalla giovinezza ricerca l’istruzione e fino alla vecchiaia troverai la sapienza. Accòstati ad essa come uno che ara e che semina, e resta in attesa dei suoi buoni frutti; faticherai un po’ per coltivarla, ma presto mangerai dei suoi prodotti. Quanto è difficile per lo stolto la sapienza! L’insensato non vi si applica; per lui peserà come una pietra di prova e non tarderà a gettarla via. La sapienza infatti è come dice il suo nome e non si manifesta a molti. Ascolta, figlio, e accetta il mio pensiero, e non rifiutare il mio consiglio. Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi, il tuo collo nella sua catena. Piega la tua spalla e portala, non infastidirti dei suoi legami. Avvicìnati ad essa con tutta l’anima e con tutta la tua forza osserva le sue vie. Segui le sue orme, ricercala e ti si manifesterà, e quando l’hai raggiunta, non lasciarla. Alla fine in essa troverai riposo ed essa si cambierà per te in gioia. I suoi ceppi saranno per te una protezione potente e le sue catene una veste di gloria. Un ornamento d’oro ha su di sé e i suoi legami sono fili di porpora. Te ne rivestirai come di una splendida veste, te ne cingerai come di una corona magnifica. Figlio, se lo vuoi, diventerai saggio, se ci metti l’anima, sarai esperto in tutto. Se ti è caro ascoltare, imparerai, se porgerai l’orecchio, sarai saggio. Frequenta le riunioni degli anziani, e se qualcuno è saggio, unisciti a lui. Ascolta volentieri ogni discorso su Dio e le massime sagge non ti sfuggano. Se vedi una persona saggia, va’ di buon mattino da lei, il tuo piede logori i gradini della sua porta. Rifletti sui precetti del Signore, medita sempre sui suoi comandamenti; egli renderà saldo il tuo cuore, e la sapienza che desideri ti sarà data (Sir 6, 18-37).

La Vergine Maria non solo medita ogni parola che ascolta sul Figlio suo, ma anche Lei scava nella storia di Gesù perché è suo desiderio non perdere della luce che avvolge un così grande mistero neanche una scintilla. Lei ama conoscere tutto ciò che riguarda il Figlio di Dio che si è fatto carne nel suo seno ed è venuto al mondo. Il mistero del Figlio è infinito, eterno, divino, ma anche umano. Esso è contenuto tutto nella Parola della Scrittura, ma anche nella Parola attuale detta a Lei dall’Angelo e dai Pastori. Il mistero è anche in quella culla sulla quale è adagiato. È in quella grotta nella quale è nato. È in ogni altra Parola che attraverso il Figlio giungerà al suo orecchio. La meditazione e la conservazione o custodia nel cuore di ogni Parola o evento fanno sì che Lei possa ininterrottamente essere immersa in quel mistero di vita eterna.

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Ogni discepolo di Gesù, dal Papa fino a colui che è stato battezzato in questo giorno, deve fare della meditazione della Parola e della storia la sua occupazione primaria. Senza meditazione, riflessione, scavi sempre più profondi nel mistero, tutti rischiamo di banalizzare ogni cosa. È proprio ciò che sta accadendo oggi. Il mistero di Gesù e stato trasformato in puro evento umano e la Parola della rivelazione in menzogna e falsità.

Madre di Dio, Angeli, Santi, create in noi l’amore per meditare la Parola del Vangelo. 

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